Mentre il sole tramonta all’orizzonte, segnando la fine di un altro giorno di digiuno durante il sacro mese del Ramadan, milioni di musulmani in tutto il mondo si preparano per un momento di rinnovamento spirituale e di comunione. La rottura del digiuno, nota come Iftar, è un rituale che rispecchia la profondità della fede e la ricchezza delle tradizioni islamiche, incarnate in un atto tanto semplice quanto significativo: il consumo di un dattero o di un numero dispari di datteri (la scelta del numero dispari, solitamente uno, tre e cinque, è collegata anche alla tradizione profetica ovvero alla Sunnah.
Il termine “Sunnah” si riferisce all’insieme degli insegnamenti, delle pratiche, dei detti e delle approvazioni del Profeta Maometto e rappresenta una guida per i musulmani nella vita quotidiana.
Cosa significa Sunnah
La parola “Sunnah” deriva dalla lingua araba e può essere tradotta come “modo di vita” o “pratica consuetudinaria“. Nell’ambito religioso, si riferisce al modo di vivere del Profeta Maometto.
Fonte della Sunnah
La Sunnah è documentata in raccolte chiamate ‘Hadith‘, resoconti dettagliati delle parole, azioni, consensi silenziosi e caratteristiche personali del Profeta.
Guida pratica
La Sunnah, come anticipato, funge da guida pratica per i musulmani su come vivere la propria vita conformemente agli insegnamenti dell’Islam rispetto a vari aspetti ed abitudini quotidiane.
Sebbene il Corano sia la parola letterale di Dio e la fonte primaria della legge islamica, la Sunnah è complemento essenziale del Corano. Essa illustra e fornisce dettagli su come eseguire gli insegnamenti coranici, inclusi i cinque pilastri dell’Islam.
La Sunnah nella vita quotidiana
- Rituali di adorazione: la Sunnah fornisce indicazioni su come compiere le preghiere, come seguire il digiuno durante il Ramadan, come fare beneficenza e come compiere il pellegrinaggio alla Mecca.
- Comportamento etico: suggerendo modelli di comportamento personale, come l’onestà, la generosità, la pazienza, e la modestia, la Sunnah guida i fedeli su come interagire gli uni con gli altri e con il mondo che li circonda.
- Pratiche quotidiane: la Sunnah copre anche aspetti della vita quotidiana come l’alimentazione, l’abbigliamento e persino l’igiene, fornendo ai musulmani esempi pratici su come vivere uno stile di vita sano e bilanciato.
Il profondo significato del dattero
Il dattero non è solo un frutto dolce e nutriente, racchiude bensì, nella cultura islamica, un profondo simbolismo spirituale e storico. Secondo numerose tradizioni, infatti, il Profeta Maometto rompeva il proprio digiuno con datteri freschi o, in loro assenza, con alcuni sorsi d’acqua.
Apporto nutrizionale
I datteri, dal punto di vista nutrizionale, sono ricchi di zuccheri naturali, fibre, vitamine e minerali tanto da fornire un rapido apporto energetico dopo molte ore di digiuno: la loro dolcezza naturale dona immediata energia e il ricco apporto nutrizionale supporta una ripresa graduale, preparando lo stomaco al pasto seguente.
Senso di appartenenza e fratellanza
Quello dell’Iftar è un momento di condivisione di cibo, di esperienze spirituali e di solidarietà. Nel rompere il digiuno insieme, consumando datteri, prima di passare ad un pasto più abbondante, si rafforza un senso di appartenenza e fratellanza che va oltre i confini della tavola.
Il Ramadan ha la capacità di unire le persone, ricordando loro l’importanza dell’umiltà, della gratitudine e dell’amore reciproco.
Attraverso un gesto tanto semplice quanto significativo, come quello di mangiare un dattero, si riaccende una luce interiore che guida verso una maggiore comprensione e pace.
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Una opinione su "Perché si mangiano i datteri durante il Ramadan – Q&A"