Come nascono oggi le relazioni tra un’italiana e un egiziano

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’evoluzione significativa nel panorama delle coppie miste. Ciò che un tempo sembrava un’eccezione, ora è diventato un fenomeno sempre più comune e diffuso. Le relazioni tra individui di culture diverse si sono trasformate, spostando il luogo del primo incontro, dai suggestivi angoli dell’Egitto, a pochi metri dalla propria casa in Italia o al massimo a qualche chilometro di distanza. Sempre più relazioni tra egiziani e italiane iniziano, infatti, sul suolo italiano.

Fidanzato Egiziano in Italia

Devo ammetterlo. Mi sento di appartenere ad un’altra generazione (un pò come i baby boomers Vs i millennials), ad un’era oramai lontana anni luce da una realtà, quella odierna, in cui non ci si deve più preoccupare di organizzare il prossimo viaggio verso l’Egitto per rivedere quell’egiziano conosciuto pochi giorni prima di ripartire. Lui, infatti, è già qui. Possiamo vederlo, sentirlo, frequentarlo, provare una convivenza e magari parlare la stessa lingua. Cosa volere di più? Ci sarebbe da ritenersi fortunate se non fosse che una tale circostanza, all’apparenza più favorevole di altre, porta con sé anche dei contro.

Da un lato, la convivenza in Italia permette alle coppie di godere di una maggiore stabilità e di approfondire la conoscenza reciproca senza dover affrontare le complessità legate ai ai viaggi all’estero di lei o ai vani tentativi di un visto per turismo per l’Italia per lui. Dall’altro, però, c’è il rischio di perdere di vista o non conoscere mai la cultura e le tradizioni del partner egiziano,  che potrebbero essere velate o mutate nel contesto italiano. E non solo gli usi ed i costumi. Spesso ad essere omesse sono le vere generalità o il proprio status di uomo sposato con l’inevitabile conseguenza che molte donne italiane si ritrovano a condividere mesi, o addirittura anni della loro vita, con un uomo che non è chi dice di essere. In tali situazioni la non conoscenza della lingua araba, o meglio del dialetto egiziano, gioca un ruolo fondamentale consentendo al partner di intrattenersi in lunghe conversazioni con la famiglia senza che lei, la partner italiana, capisca con chi e di cosa stia parlando.

In questi ultimi mesi mi sono resa conto di quanti casi simili esistano: lui che dichiara sin da subito di essere sposato ma divorziato o prossimo al divorzio (e molto spesso non è vero) oppure lui che dichiara di essere sposato e, non potendosi separare, chiede alla donna italiana di diventare la seconda moglie.  Un qualcosa che nella nostra cultura è fuori da ogni logica ma che riesce ad insinuarsi nella mente di lei come una possibile soluzione per restare insieme nonostante tutto.

Non me ne vogliate ma qui la cosa più preoccupante non è lui che ha mentito o continua a mentire o propone alla donna italiana di essere la seconda moglie (per loro è ‘quasi’ normale) ma è lei che prende in considerazione questa alternativa, inammissibile tra l’altro, sotto la nostra giurisprudenza. Il ‘quasi’ invece è d’obbligo perché non è proprio così semplice. Un uomo musulmano può sposare sino a quattro mogli, in questo caso in Egitto, a patto che possa garantire a tutte lo stesso tenore di vita senza differenze.

Il Corano affronta questa questione nella Sura 4, detta An-Nisa’ (Le Donne), in particolare nel versetto 3 il quale spiega che un uomo può sposare due, tre o quattro donne, purché sia in grado di trattarle con giustizia. Se non è in grado di essere equo, allora è meglio che si sposi solo con una. Ecco una traduzione del versetto in questione:

Sposatele a due a due, a tre a tre, a quattro a quattro tra le donne che vi piacciono, ma se temete di non essere equi [con loro], allora [sposatene] una sola. Questo è più adatto per evitare l’ingiustizia.

Inutile aggiungere che un matrimonio del genere non sarebbe neppure valido in Italia dove, affinché un egiziano possa sposare una donna italiana, deve dichiararsi celibe (ed esserlo davvero). Questo anche se il matrimonio viene celebrato in Egitto al Ministero degli Esteri e si richiede poi la trascrizione dell’atto in Italia per il tramite del Consolato italiano in Egitto.

Insomma piuttosto che rinunciare a lui, oggi sembra si sia disposte ad affrontare un qualcosa che non si conosce davvero, come il matrimonio con rito musulmano, e ad essere seconde. A questo donne vorrei dire che mentre loro sono qui pronte ad accettare un simile compromesso, dall’altra parte c’è probabilmente una donna egiziana che invece non è affatto pronta ad allargare la famiglia in tal senso.

Se proprio non volete rinunciare a lui, fate sì che faccia una scelta. Voi o l’altra.

Tornando ai pro, la possibilità di conoscerlo e mostrarci nel nostro contesto occidentale ma soprattutto la sua conoscenza di questo ‘mondo’ nel quale già vive ed al quale si è adattato e adeguato, è sicuramente un grande vantaggio. Capita spesso, infatti, che molti non riescano ad integrarsi una volta qui in Italia (fare il cameriere e dover servire del vino ai tavoli, lavorare in cucina e dover maneggiare anche carne di maiale, non riuscire ad assimilare la lingua italiana, sentirsi denigrati e sottostimati) e questo, a matrimonio fatto, è un gran problema ma purtroppo, a meno che lui non sia già qui, è raro venga concesso un visto anche su nostro invito.

In tale circostanza lo svantaggio è che è lei, a questo punto, a non sapere niente della cultura di lui rischiando di non conoscerla mai o solo dopo essersi sposati. L’Egitto è bellissimo, ricco di storia e di mistero, ma non tutte sarebbero pronte a viverci rinunciando alla propria vita qui in Italia. La differenza sta sicuramente nel dove. Località turistiche come Sharm e Hurghada o il cuore de Il Cairo e di Alexandria?

Le storie delle coppie miste dovrebbero essere storie di incontro, fusione e di scoperta reciproca, relazioni che dovrebbero ‘arricchire’, culturalmente ed umanamente parlando, entrambi. Non annullare, camuffare, rinnegare uno dei due insieme ai principi con i quali è nato o ai luoghi dove è cresciuto.

Molti si trovano a navigare tra due mondi (ed è qui il bello) cercando di bilanciare le proprie radici culturali con le nuove prospettive offerte dalla partnership interculturale. È proprio in questo equilibrio che si cela la ricchezza di queste relazioni: la capacità di imparare l’uno dall’altro, di arricchirsi attraverso le diversità e di superare le barriere linguistiche e culturali che, se affrontate con apertura e curiosità, possono diventare ponti anziché muri.

Che sia sulle rive del Nilo o tra le strade italiane, l’amore e la comprensione possono fiorire ovunque, se solo siamo disposti ad aprirci all’altro e a lasciarci guidare dalla curiosità e dalla rispettosa accettazione delle differenze.


Scopri di più da Innamorarsi in Egitto

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.

Pubblicato da EllePi Blogger

Ciao sono Laura ma puoi chiamarmi EllePi oppure Finny se mi conosci dai tempi di Habibi Forum. Sono esperta in Comunicazione e dal 2006 mi occupo anche di coppie miste italo-egiziane (tra le quali mi aggiudico un posto anche io da oramai quasi vent'anni).

Lascia un commento

Scopri di più da Innamorarsi in Egitto

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora